Spumantitalia 2024, Le Masterclass

di Thomas Coccolini Hartl

La VI edizione di Spumantitalia si è svolta nella suggestiva location dei Chiostri di Milano, in via San Barnaba. Come le precedenti, anche quest’edizione si è basata su significativi Talk Show e Masterclass con batterie di assaggio davvero ricche. Partendo il 4 giugno con il ricorrente tema del cambiamento climatico, entrato a far parte della recente storia della vinificazione, in particolare per lo spumante, il fulcro di Bubble’s Italia che attraverso il suo creatore, Andrea Zanfi, cura direttamente l’evento milanese.

Il 5, seconda giornata, le ben otto Masterclass che si sono susseguite da mattino a sera, sono iniziate con gli spumanti aromatici, dedicandosi poi in dettaglio alla Sicilia, alla Campania, ma anche ai territori classici della spumantizzazione italiana, in particolare sul Pinot Nero e le sue evoluzioni; poi ancora raccontando gli attualissimi Rosé, infine esplorando gli Old Sparkling con soste sur lies di 100 mesi e oltre. Ultima Masterclass in scaletta: ostriche dal mondo e bollicine magiche.

 da Sx. Andrea Zanfi scrittore, giornalista e editore di Bubble’s Italia Magazine e ideatore di Spumantitalia

Parola chiave è proprio la magia. Questo è uno degli aspetti che rendono lo spumante sempre affascinante, rappresentativo nell’avvalorare momenti unici, dai più semplici brindisi per qualcosa che merita, al sancire le vittorie sportive più prestigiose, fino a rendere un pranzo, una cena davvero memorabili negli abbinamenti e nel gusto. Abbiamo territori che si sono fatti un nome a livello mondiale per le bollicine di prestigio come Alta Langa, Franciacorta, Oltrepò Pavese, Trento Doc. Denominazioni che non richiedono di certo ulteriori sottolineature. Poi abbiamo aree vitivinicole come l’Emilia che vivono con le bollicine da sempre, fra le uve Lambrusco e il new deal della Spergola; qui in passato si è favorita la quantità, però ora tante piccole aziende agricole, ma anche le grandi cantine, pensano davvero alla qualità con la vinificazione Metodo Classico, oltre a riscoprire rifermentati in bottiglia e ancestrali che oggi, grazie al controllo delle temperature in cantina e la verifica strumentale delle pressioni in bottiglia, preceduti da un’accurata selezione in vigna con la raccolta a mano, hanno ridato vita al tradizionale vino col fondo. Proprio l’Emilia è un territorio più che mai rappresentativo del perfetto connubio cucina-vino, nella cultura gastronomica del burro, soprattutto per l’elaborazione dei suoi primi piatti sempre ricchi di Parmigiano-Reggiano, non dimenticando i salumi che esaltano ad esempio le province di Piacenza e Parma. Cosa c’è di meglio se non accompagnare questa cucina di tradizione con ottime bollicine?

Tornando alle Masterclass, in quella degli spumanti Rosé, nell’opulenta batteria di 14 vini c’era appunto anche la modenese Cavicchioli con il suo Lo Scarlatto di Umberto Lambrusco di Sorbara DOC, 18 mesi di sosta sui lieviti che grazie a una breve macerazione rende più carico il colore rosato naturale tipico di questo vitigno autoctono. Hanno sorpreso l’equilibrio e territorialità del Ballabio Farfalla Rosé, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese, Brut con un 20% dei vini di riserva e 30 mesi sur lies; l’eleganza del Cesarini Sforza 1673 Rosé Trento DOC da uve Pinot Nero della Val di Cembra, Brut con 60 mesi sui lieviti; i freschi riverberi minerali, a tratti ferroso-grafitici di Destro Saxanigra Brut Rosé da uve Nerello Mascalese 100%, 36 mesi sui lieviti; la caratterizzazione del vitigno, con una velata nota tannica di Cuvage Nebbiolo d’Alba Rosé brut, sosta di 24 mesi sul lies. In batteria anche Rodaro con Rosé Nature a dosaggio zero da uve Pinot Nero in purezza dei colli orientali del Friuli, annata 2015, dunque con una lunghissima permanenza sui lieviti!

Sulle note del quartetto jazz che ha accompagnato le degustazioni e gli small lunch, si sono potute assaggiare molte delle etichette presenti, nell’insieme dei partecipanti, mentre alcuni marchi erano destinati solo alle Masterclass. La scelta dei Chiostri di San Barnaba di è rivelata vincente, già luogo di altri eventi prestigiosi con brand internazionali, Unicef e tanti altri. Del resto Milano ben si presta, da anni, a tanti eventi nel mondo del vino, oltre la moda e il modo del design e arredamento.

By Thomas Coccolini

Thomas Coccolini Haertl Architetto, fotografo, pubblicista freelance e Sommelier Ais, assaggiatore APR, musicista. Come architetto collabora anche alla realizzazione di allestimenti fieristici per importanti cantine al Vinitaly e Prowein. Come fotografo, pubblicista freelance e Sommelier, collabora da vari anni scrivendo e fotografando per testate come Spirito diVino, Passione Gourmet e WineStop&Go. E’ assaggiatore APR per il Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano e come musicista, batterista, ha un quartetto Jazz specializzato in eventi per il mondo della ristorazione ai vertici e per le aziende italiane produttrici di vino. Nel 2014 ha creato la Congrega I VINARI.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *